Recensione di R. Corsi a La deriva del continente

Così esordisce Corsi: “Immersi tra le troppe antologie poetiche che si svolgono a “tema libero” oppure a “tema monolemmatico” senza alcun coordinamento tra i partecipanti, è bello trovare tra le uscite recenti questo esperimento espressivo a più mani ove (lo leggo in uno status di Francesca Genti) il progetto si è composto con un febbrile lavoro e un continuo confronto in fieri tra le sette voci che lo hanno animato.” La sua recensione legge il libro come una sorta di monumento “ai caduti in piedi”.

qua puoi leggere il resto, compreso il passaggio sulla mia sezione e sul mio tentativo di fare lirica “civile”.

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