Adolescenti fra scuola e azienda

Da anni lavoro come consulente nel settore formazione e istruzione. Ricordo con chiarezza il disagio dei primi tempi, ai vari tavoli di lavoro che ho frequentato, che si creava fra coloro che rappresentavano il mondo della scuola e coloro che provenivano da quello della formazione: la Scuola che si sentiva minacciata da soggetti esterni portatori di istanze pragmatiche e orientate al fund rasing, e le Agenzie formative, forse desiderose di superare il complesso di inferiorità che, storicamente, in Italia è sempre esistito in coloro che si occupano di formare allievi ad attività pratiche, apparentemente con un più basso carico intellettuale.
Nella prassi è poi emerso, gradualmente ma sempre più chiaramente, un possibile e, aggiungo, necessario, luogo di incontro, politico prima che metodologico: il tempo attuale richiede che si lavori ad un sistema unico che includa quei partner che condividono una forma di resistenza al paradigma di una visione mercantilista dell’essere umano. Questo non significa, come talvolta si legge, essere contro il mercato e le aziende che in esso operano. Significa piuttosto impedire che il modello «di competitività impresariale» penetri eccessivamente nella sfera educativa.
Su questo tema ho curato, nel 2009, la pubblicazione di un quaderno della “Rivista Focus on LLL” di Edaforum, dal titolo “Oltre la linea d’ombra. Adolescenti fra scuola e azienda“.
GabrielAuthor